MONDRAGONE
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L’indagine archeologica svolta scientificamente dall’ Università degli Studi di Perugia (Prof. Gian Luca Grassigli), dal Museo Civico Archeologico Biagio Greco di Mondragone (Dott. Luigi Crimaco) e dalla Soprintendenza Archeologica della Campaniaia (Dott.ssa Adele Campanelli), è finanziata dal Comune di Mondragone, (sindaco avv. Giovanni Schiappa), che provvedde al vitto e alloggio degli studenti partecipanti alla missione.
Il lavoro di equipe ha portato alla scoperta di una casa colonica a carattere produttivo, di età romana. Lo scavo di questa ha permesso di evidenziare il carattere strettamente produttivo che collega il sito a quella che era la produzione del vino, verisimilmente il Falerno. Il ritrovamento di tracce di un torchio di grandi dimensioni, con i segni evidenti sia sulle pietre che sul terreno, ed una grande vasca probabilmente di contenimento ci confermano la presenza di ambienti di lavorazione del pregiato vino. L’importanza di questo rinvenimento è avvalorata dalla ricerca archeologica e scientifica che sul territorio ha permesso di individuare tracce di alcuni vigneti fossili di età romana.
Nonostante gli ambienti attualmente indagati riportano a luoghi dediti alla lavorazione ed alla produzione di vino, sono stati scoperti dei pavimenti in cocciopesto decorati con meandri di pietra calcarea bianca; lasciandoci immaginare che, come tipico nelle ville d’epoca romana, c’era una continua ricerca del gusto e del bello.